Cioccolato venezuelano

Published : 20/03/2019 19:52:49
Categories : Prodotti etnici , Ricette venezuelane

Ci è sempre stato detto che il cacao ha avuto origine in Messico e che da lì sarebbe poi giunto al resto del Centro e Sud America, ma studi recenti hanno dimostrato che il cacao ha avuto origini altrettanto antiche anche in Venezuela.

cacao venezuelano

Storia del cioccolato venezuelano

Quando gli Spagnoli arrivarono in Venezuela, il cacao era presente in varie regioni costiere al centro, sud e ovest del Lago di Maracaibo e nell’alto Orinoco.

Come gli Aztechi, anche gli indigeni venezuelani erano soliti prendere una bevanda elaborata con semi di cacao chiamata “chacote” e offrivano ai loro Dei burro di cacao che veniva bruciato su una sorta di padella in argilla. Inoltre, i semi di cacao venivano usati anche come moneta ed erano utilizzati per produrre una bevanda per scopi medicinali, cosmetici e religiosi.

Il tipo di cacao scoperto dagli spagnoli in Venezuela è denominato “Criollo” ed ha una qualità insuperabile, ma purtroppo attualmente non restano più molti alberi di questa varietà, poiché è stato introdotto il cacao trinitario, di maggior produzione ma minore qualità.

Le prime piantagioni di cacao (parliamo del XVII secolo) vennero create nello Stato Trujillo, da dove gli spagnoli lo inviavano in Spagna attraverso il Lago di Maracaibo, anche se molte spedizioni furono deviate per Curaçao, e questo diede origine al contrabbando di cacao, motivo per il quale venne costituita la Compañía Guipuzcoana per garantire la somministrazione dei prodotti venezuelani alla Spagna.

In epoca coloniale la coltivazione del cacao si estese a tutto il Paese, e famose sono le piantagioni di Barlovento gestite dai frati cappuccini.

Con la Guerra d’Indipendenza la produzione di cacao ebbe i suoi alti e bassi, ma a guerra terminata recuperò il suo posto privilegiato nell’economia nazionale, essendo la principale attività economica dell’epoca. Il cacao era venduto a prezzi elevati e gli aristocratici, proprietari di quasi tutte le piantagioni, diventarono immensamente ricchi. Ciononostante, nel XIX secolo il caffè iniziò ad acquisire popolarità e questo determinò una diminuzione delle entrate generate dal cacao. 

cacao

Cioccolato venezuelano Savoy 

Nel 1941 i fratelli austriaci Rodolfo, Roberto e Fernando Beer si unirono in società con John Miller che aveva portato dalla Scozia un macchinario per la lavorazione del cioccolato e fondarono la Savoy Candy Compañía Anónima. La prima produzione venne fatta in quattro sapori diversi: al latte, amaro, dolce-amaro e al caffè. Successivamente sarebbe arrivato il cioccolato con le noci.

savoy

Nel 1949 iniziò la produzione di Toronto, Boston, Ping Pong e Bolero, prodotti che hanno fatto parte della vita quotidiana di intere generazioni di venezuelani.

A partire dal 1950 i prodotti iniziarono ad avere distribuzione su tutto il territorio nazionale, inizialmente attraverso i grossisti, in un secondo momento tramite venditori propri, dando vita al sistema attualmente vigente di vendita diretta ai clienti.

Nel 1956 iniziò la produzione di Susy, Cocosette e Samba, barrette a base di wafer con ripieno, rispettivamente, di cioccolato (Susy), cocco (Cocosette) e fragola, burro di arachidi o cioccolato con copertura di cioccolato al latte (Samba).

cocosette    

Inizialmente la fabbrica della Savoy era all’interno di una casa ma man mano che iniziò ad espandersi, fu necessario ampliare l’area destinata alla fabbrica. In un primo momento venne affittata una casa nella zona de El Valle di Caracas, per poi trasferirsi nella zona di Boleíta dove rimase per circa trent’anni. Questo fu un passo molto importante per la crescita e l’industrializzazione dell’azienda.

samba

Nel 1970 venne lanciato sul mercato il “cioccolato da tazza” e un cioccolato con riso soffiato che a partire dal 1980 prenderà il nome di CriCri. Nella decade degli anni ’80 venne creata una serie di snack salati chiamata Marlon o Savoy Snacks, che commercializzava le marche Pepito, Frito Chic, Pepín e Tortys. Questa linea scomparve nel 1995 a seguito dell’acquisto del marchio Pepito da parte della Jack’s Snacks, di cui attualmente è proprietaria la Polar attraverso il suo marchio PEPSICO.

Nel 1988 la Savoy venne acquistata dalla multinazionale svizzera Nestlé e a partire da quel momento il suo nome sarebbe diventato Nestlé Savoy, anche se ha mantenuto gli stessi slogan e gli stessi prodotti. Due anni dopo venne fatto un cambiamento nel logo e la corona al di sopra della parola “Savoy” venne sostituita dalla parola “Nestlé”.

Nel 1991 venne lanciata sul mercato una serie di tipi di cioccolata in edizione speciale per celebrare il cinquantesimo anniversario della Savoy. Successivamente, da questa linea venne creata la Carré, cioccolata con frutta secca.

carre

Nel 1998 la Savoy trasferì la sua sede a Santa Cruz de Aragua dove opera ancora oggi. Nel frattempo la sede di Caracas è diventata la nuova sede del canale televisivo privato venezuelano Televen.

Nel 2007 venne lanciato ufficialmente il Carré, un cioccolato di qualità premium, mentre nel 2011 venne introdotta la linea di prodotti spalmabili, fra i quali il Choconut. Contemporaneamente, come parte della linea specializzata in prodotti dolciari, esce sul mercato la Savoy Postres, che comprende la produzione di tavolette di cioccolato per uso in pasticceria.

Nel 2017 viene lanciato sul mercato il Nescafé Chocolate Caliente, un cioccolato caldo composto da cacao venezuelano Savoy al 100%.

CriCri: fra la migliore cioccolata al mondo

Il CriCri, nel novembre del 2018, è stato inserito nella lista delle 33 “delizie” dolci del mondo realizzata dal “New York Times”.

cricri

Nata nel 1980, a questa barretta di cioccolato venne dato il proprio nome grazie ad una formula suggerita ai fondatori della Savoy da amici, vicini di casa e bambini: il nome doveva essere corto e facile da pronunciare.
Lo scopo di questa lista è mostrare al mondo quali sono i dolci che “catturano lo spirito dei paesi da cui provengono”.

Fra gli altri dolci presenti in questa lista troviamo il Bacio Perugina italiano, i Chupa Chups della Spagna, il Sublime del Perù e i Bon o Bon argentini.

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